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Incendio a Givoletto

Quando stamattina sono uscita da casa per recarmi al lavoro, ho subito notato del gran movimento presso la sede dell’ Aib. La mia mente si rifiutava di pensare al peggio, ma in mattinata purtroppo mi sono dovuta ricredere e vedere la nostra montagna che iniziava a fumare.

Nel momento in cui guardi fuori dalla finestra e i tuoi occhi sperano di vedere il verde delle montagne e il celeste del cielo, ma si scontrano con una cortina fumogena e nel mezzo riconosci il colore delle fiamme ardenti, non può che raggiungerti un sentimento di tristezza, angoscia, delusione ed arrabbiatura.

Noi ci troviamo impotenti di fronte all’ignoranza ed all’incoscienza di alcuni nostri simili, se così li vogliamo definire. Non possiamo fare altro che stare col naso all’insù per vedere e ringraziare elicotteri e tutto il personale (volontario e non) che si adopera a porre fine a questo ennesimo disastro.

Più che ogni altra volta mi viene in mente il proverbio di Orso in piedi, Sioux “Quando l ‘ ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ ultimo fiume avvelenato, l’ ultimo pesce pescato, l’ ultimo animale libero ucciso. Vi accorgerete….che non si può mangiare il denaro”.

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