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“E’ importante che la donna sappia cucire un bottone”

8 Marzo 2024

Il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite riconosce l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione verso le donne e di supportare la piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale di ogni paese, proponendo l’istituzione della “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.

Da allora, la Giornata internazionale della donna ricorre convenzionalmente l’ 8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo.

In Italia il simbolo della Giornata è la mimosa perché nel 1946 l’UDI (Unione Donne in Italia), decise di adottare il rametto di mimosa per rappresentare la volontà di rivendicare i diritti della donna e le lotte per farli valere. La mimosa è un fiore non troppo costoso, ma anche se appare semplice e delicato, in realtà è complesso, forte, orgoglioso proprio come una donna.

Le varie iniziative che si svolgono in questa giornata dovrebbero fare sì che si diffonda una cultura paritaria e cancellare gli stereotipi che esistono ancora nella società.

Purtroppo questa disparità è visibile sotto molti aspetti, ad esempio esiste ancora la differenza salariale tra uomini e donne. L’Italia è al 76esimo posto – in una classifica di 153 Paesi – per quello che riguarda la disparità di genere. Una notizia che non ci fa per niente onore e che ci fa comprendere quanto la strada da percorrere sia ancora molto lunga e irta di ostacoli.

La situazione peggiora quando si hanno figli. Non si dice, ma la donna è ancora vista come ingombrante nel momento in cui diventa madre, anche perché si crede che non riesca a conciliare lavoro e vita familiare.

Non è facile raggiungere la parità di genere. Così come non è stato facile per le donne che sono venute prima di noi conquistare quei diritti che oggi diamo per scontati e che è fondamentale continuare a difendere, continuando la battaglia per le pari opportunità.

Molto dipende dall’insegnamento che ci viene dato. Pochi giorni fa, mi trovavo in una sala di aspetto di uno studio medico. Una signora mi parlava, orgogliosa, della propria nipote, raccontando che la ragazza sa anche cucire ed esclama che è importante, soprattutto per le donne, che sappiano attaccarsi un bottone. La mia risposta è stata che anche gli uomini hanno i bottoni e che quindi è bene che anche loro sappiano attaccarsi un bottone! Bisogna che l’educazione cambi dalle famiglie e dalla nostra cultura in generale.

La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace.

Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera.

Ricordatevi quello che diceva Maya Angelou: “Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne”.

Buon 8 marzo a tutte noi!

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