Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Whatsapp

Approvato il Documento Unico di “Improvvisazione” 2024 – 2026.

Ecco la certificazione della totale improvvisazione dell’Amministrazione di Givoletto

Nel corso del Consiglio Comunale celebratosi il 29 novembre u.s. è stato, come ogni anno, approvato con nove voti a favore (quelli della maggioranza de “Il Punto”) e quattro voti contrari (quelli della minoranza di “Vivere Givoletto”) il documento unico di programmazione dell’attività amministrativa per il triennio 2024-2026; documento, per dirla con le parole della Sindaca, che rappresenta la “vetrina” del bilancio triennale di previsione, che verrà deliberato in Consiglio Comunale nel corrente mese di dicembre.

Un documento che, per Vivere Givoletto, rappresenta, invece, tutt’altro che la vetrina di ciò che l’Amministrazione in carica si propone di fare nei prossimi tre anni, ma piuttosto la prova documentale di ciò che era stato promesso in campagna elettorale e che per tre anni e mezzo è stato differito; e che difficilmente sarà portato a compimento negli ultimi diciotto mesi di legislatura; insomma la certificazione di una totale “improvvisazione” dell’azione amministrativa di questo Sindaco e di questa Giunta e della totale incapacità di avere un progetto chiaro per questo Paese e di perseguirlo con determinazione.

Non scenderemo qui nei dettagli del documento che potete leggere in versione integrale QUI

Ci limiteremo a segnalare come il documento presentato in Consiglio risulti “rabberciato”, sin dalla parte che la Sindaca ha definito “tecnica”, perché riguardante appunto i dati tecnici e numerici di presentazione del Comune.

Pali illuminazione

Il primo indicatore che ci ha colpito è il numero dei pali dell’illuminazione pubblica: il completamento dell’illuminazione è stato un cavallo di battaglia della campagna elettorale del Punto, oggetto di lunghissime orazioni propagandistiche, profuse anche in Consiglio Comunale dalla nostra Sindaca, per l’asserito lungo, puntuale e completo lavoro di censimento ed implementazione svolto; numero di pali che, nei fatti, sembrerebbe essere rimasto identico nel 2021, 2022 e anche nel 2023.

Alla richiesta di chiarimenti sul punto da parte nostra in Consiglio Comunale, la Sindaca si è trovata del tutto spiazzata: non è stata in grado di rispondere e si è riservata di verificare il dato con i tecnici comunali; come dire che l’Amministrazione, del documento che dovrebbe rappresentare il suo progetto per il Comune, da sviluppare nei prossimi tre anni, non conosce neppure il contenuto o, quantomeno, non lo verifica prima di presentarlo al Consiglio Comunale per l’approvazione.

Certamente non un bel biglietto da visita per quello che dovrebbe essere il programma dell’Amministrazione per il nostro Comune, nel prossimo triennio.

Piste ciclopedonali

Un altro sbandierato punto qualificante del programma elettorale dell’attuale maggioranza, le arcinote e plurimenzionate piste ciclopedonali – che dovrebbero essere costruite sulla copertura dei fossi che costeggiano le strade provinciali che attraversano Givoletto – è, a tutt’oggi, niente più che un “un sogno nel cassetto”.

Nel documento unico di programmazione approvato da questa maggioranza nel 2021 (triennio 2021-2023), la costruzione delle piste ciclopedonali sarebbe dovuta iniziare nel 2022 con un investimento di 100.000 euro per quello stesso anno e di ulteriori 100.000 euro nel 2023; l’investimento si sarebbe dovuto realizzare utilizzando i proventi degli oneri di urbanizzazione.

Stessa previsione la rinveniamo nel documento unico di programmazione per il triennio 2022-2024, approvato lo scorso anno, ma con la posticipazione dell’inizio lavori al 2023 e con un investimento previsto di 100.000 euro per quest’anno e 100.000 per il 2024; fondi, ancora una volta, tratti dagli oneri di urbanizzazione.

Senonché nel DUP 2023-2025, la “musica” cambia, mentre dell’inizio dei lavori non c’è neppure l’ombra.

Per la realizzazione delle ciclopedonali è previsto un investimento di soli 80.000 per il 2023, 162.000 euro per il 2024 e 162.000 per il 2025; la fonte degli investimenti è sempre indicata negli oneri urbanizzazione.

Ma, nel corso del 2023, a sorpresa, il comune accede ad un mutuo a tasso zero del credito sportivo, indebitandosi per oltre 450.000 euro: dunque le piste ciclopedonali non verranno realizzate con fondi comunali, come ci è stato raccontato sin dal 2021; 404.000 euro, saranno appena sufficienti a realizzare il primo lotto, di Via Alpignano, ed i lavori non avranno inizio che nel 2024.

In sostanza, opere che in campagna elettorale Vivere Givoletto aveva proposto di realizzare con fondi messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ai quali l’attuale Amministrazione non è stata in grado di accedere, avendo tardato nella presentazione dei progetti ed avendo perso il relativo bando, sono state dapprima programmate come realizzabili con fondi propri, a partire dal 2022, e sono state infine rinviate al 2024, quando, si presume, verranno iniziate solo grazie ad un indebitamento di oltre 450.000 euro, appena sufficienti a realizzare il primo lotto di lavori.

Questa non può certamente definirsi programmazione, ma piuttosto vera e propria improvvisazione.

Fognature

Il DUP approvato lo scorso 29 novembre, tuttavia, ci ha riservato ulteriori sgradite sorprese. Almeno per un po’ di tempo dovremo scordarci le opere di urbanizzazione di Via San Gillio.

Cosa avevamo letto nel DUP 2022-2024? Che era di prossima esecuzione l’asfaltatura dell’intera carreggiata, la realizzazione dei marciapiedi, parcheggi e passaggi pedonali sopraelevati per ridurre la velocità di transito e, soprattutto, grazie ai cospicui finanziamenti ottenuti in “collaborazione e sinergia con la SMATil potenziamento delle fognature e dell’acquedotto.

Secondo il DUP dell’anno successivo (2023-2025), deliberato a inizio 2023, l’urbanizzazione della Via San Gillio veniva inserita in un progetto più ampio, ovvero il completamento della struttura comunale denominata “Peter Pan”, per la quale era prevista una spesa di 960.000 euro, 750.000 dei quali finanziati con fondi regionali, mentre gli altri 210.000 a carico del Comune; la solita “sinergia e collaborazione” con la SMAT avrebbe consentito di ottenere “cospicui investimenti … per il potenziamento della rete dell’acquedotto” e per gli impianti di fognatura.

Senonché, a sorpresa, dal documento di programmazione approvato lo scorso 29 novembre, apprendiamo, con sconcerto, che i 960.000 euro stanziati per il “Peter Pan” e per l’urbanizzazione di Via San Gillio, ivi compresi l’adeguamento dell’acquedotto e delle fognature, non saranno sufficienti, essendo prevedibile una spesa, per il solo “Peter Pan, di oltre un milione di euro, mentre l’urbanizzazione di Via San Gillio – con gli adeguamenti di fognature e acquedotto – ce li possiamo proprio scordare…

Eventi alluvionali

La chicca speciale del DUP 2024-2026 è però rappresentata dai rimedi previsti per gli eventi alluvionali del 23 settembre scorso.

Benché la Sindaca lo abbia negato in Consiglio Comunale, all’indomani del “fattaccio”, l’Ufficio Tecnico Comunale, in via d’urgenza (“Riscontrata la necessità urgente di affidare incarico a professionista esterno per la redazione di uno studio idrologico idraulico e elaborazione di un piano di interventi per la messa in sicurezza della parte superiore della Borgata Forvilla rispetto al rischio idraulico visti i recenti episodi di deflusso delle acque piovane nelle abitazioni private ivi presenti”, determina Ufficio Tecnico Comunale n. 174 del 4.10.2023) ha commissionato, con affidamento diretto, per la “modica” cifra di 12.452,00 euro, uno studio tecnico finalizzato ad individuare le cause ed i possibili rimedi degli ormai reiterati episodi alluvionali che hanno interessato la Borgata Forvilla, ma, ahimè, anche altre zone del Paese.

Ebbene, dal documento di programmazione presentato nel Consiglio Comunale del 29 novembre apprendiamo che “nell’ambito dello studio idraulico commissionato, è stata interessata anche la Regione Piemonte poiché ogni e qualsivoglia intervento che si renderà necessario non sarà probabilmente alla nostra portata finanziaria”.

Traducendo il burocratese, il “programma” dell’attuale amministrazione suona più o meno così: “Siccome gli allagamenti in Borgata Forvilla sono ormai troppo frequenti e non potevamo più far finta di nulla, abbiamo commissionato uno studio ad un ingegnere per capire come risolvere la situazione; poiché, tuttavia, per fare i lavori i soldi il Comune non ce li ha, abbiamo già chiesto alla Regione Piemonte di darci una mano”.

Assenza totale di visione per il futuro

Ora, al di là di ogni considerazione sull’assenza totale di progettualità e programmazione in ambito urbanistico di questa Amministrazione, una domanda, noi tutti consiglieri di Vivere Givoletto, da cittadini, prima ancora che da rappresentanti delle istituzioni, ce la siamo fatta: ma per quale ragione dovremo attendere dei futuri, ipotetici finanziamenti regionali per realizzare quelle opere di urbanizzazione – adeguamento delle fognature, irregimentazione delle acque pluviali, potenziamento della rete idrica – che necessariamente dovevano essere previste ed eseguite allorché si è dato attuazione ad un Piano Regolatore che nell’arco di venticinque anni ci ha portato a più che triplicare la popolazione residente? Che fine hanno fatto i denari pagati dalle imprese costruttrici e dai privati a titolo di oneri di urbanizzazione, che proprio alla realizzazione di quelle opere dovevano servire?

Vale la pena qui ricordare, come abbiamo rammentato alla Sindaca e alla Giunta in Consiglio Comunale, che Il Punto amministra Givoletto da quasi venticinque anni e sotto l’amministrazione del Punto si è data esecuzione alla maggior parte delle costruzioni realizzate in forza del Piano Regolatore approvato nel 1991 e della Variante Generale del 1994.

A questo quesito da noi posto nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale non abbiamo ricevuto nessuna chiara risposta; con buona pace degli “allagati”, che dovranno attendere lo studio idraulico e idrologico e l’”elemosina” della Regione Piemonte per togliersi l’acqua ed i liquami dagli scantinati.

Nel frattempo, potranno sperare che le loro richieste di risarcimento abbiano un seguito se e quando al Compagnia Assicuratrice del Comune riterrà di risarcirli; sempre ammesso che la polizza assicuri questa tipologia di danno; oppure potranno sperare nel riconoscimento dello stato di emergenza alla Regione Piemonte e i conseguenti – allo stato del tutto ipotetici – ristori.

In compenso, potranno godere di un tratto di pista ciclopedonale finanziata con un mutuo – da restituirsi a spese loro e dei loro figli nei prossimi vent’anni – per oltre 450.000 euro ed avranno investito almeno 210.000 euro – ma probabilmente, a consuntivo, molti di più – per la faraonica realizzazione del “Peter Pan”, che, trovandosi in Borgata Forvilla, auspichiamo tutti non debba poi patire anch’esso degli allagamenti, mancando del tutto fognature adeguate ed idonee in Via San Gillio.

Biblioteca ed ex municipio

Ultimi, ma non meno importanti, esempi della fulgida capacità di programmazione dell’Amministrazione in carica, le vicende dell’utilizzo dell’ex Municipio e dell’ampliamento della Biblioteca

L’utilizzo dell’Ex Municipio come baby parking, dopo l’espletamento di una apposita procedura di gara, è stato bloccato perché, sempre in “virtù” di una non previdente e non coerente azione amministrativa, prima abbiamo messo a bando la concessione in uso dei locali di proprietà comunale e poi ci siamo accorti che forse non erano conformi alla normativa antisismica.

Normativa vigente da diversi anni, come sanno perfettamente i cittadini che, almeno nell’ultimo decennio, hanno dovuto produrre la relativa certificazione, per esempio, anche solo per costruire nel loro giardino un semplice capanno degli attrezzi con basamento in calcestruzzo. Ma si sa: la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale che per altri.

Possiamo solo sperare che l’aggiudicatario del bando non decida di rivalersi sul Comune, per la mancata tempestiva consegna dei locali che gli sono stati promessi.

Per quanto riguarda i lavori di ampliamento della biblioteca, a fronte di un investimento preventivato di 63.500 euro, progettazione compresa, in sede di demolizione dell’esistente ci si è resi conto che ci sarà necessità di eseguire lavori in variazione per altri 40.000 euro, con una spesa, quindi, quasi raddoppiata.

Abbiamo chiesto alla Sindaca se non avesse ritenuto di interpellare chi aveva redatto il capitolato ed il computo metrico, trattandosi di una variazione che condurrà quasi al raddoppio dei costi; ci ha risposto candidamente di no.

Cari Givolettesi

In conclusione, “cari Givolettesi” (vi mancava, vero, questa invocazione?), dopo tre anni e mezzo di legislatura, propaganda, proclami e tanta retorica, il grosso delle opere pubbliche promesse in campagna elettorale, ripetutamente programmate e, poi, sistematicamente rinviate, non solo non sono state neppure iniziate, ma non sono state neanche integralmente finanziate, nonostante il tanto millantato tesoretto-avanzo di bilancio, che più di una volta ci ha fatto pensare che il nostro Comune fosse una bella impresa, che produceva fior di utili.

Dopo quasi venticinque anni di amministrazione del Punto, inoltre, e una edificazione che ha profondamente modificato il nostro territorio, delle opere di urbanizzazione necessarie, anzi, indispensabili per un Comune di oltre 4.000 abitanti non c’è neppure l’ombra e continuiamo ad avere illuminazione, strade e, soprattutto, rete idrica e fognaria di quando eravamo 1.500 abitanti; ma la colpa è tutta della SMAT, credeteci, perché è la SMAT che fa le fognature, anche se è il Comune che incamera gli oneri di urbanizzazione… o no? E state tranquilli che anche per questa volta non solo non le vedremo realizzate, ma neppure iniziate.

Quindi, cari concittadini quando tra un anno e mezzo sarete nuovamente chiamati a decidere il destino di questo ridente Paesello, avrete due alternative: concedere, con un atto di fede – ormai abbondantemente tradita – un’ulteriore proroga all’Amministrazione uscente, sperando che terremoti, cavallette e inondazioni non rappresentino un nuovo alibi per un gestione del tutto inconcludente; oppure riprendere possesso del vostro Paese, cercando, finalmente, di trasformarlo in ciò che credevate fosse quando avete deciso di abitarvi.

A voi la scelta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *