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Contestata, da Vivere Givoletto, l’irregolarità della convocazione del Consiglio Comunale

I quattro consiglieri di minoranza di Vivere Givoletto, Stefania Pignochino, capogruppo, Filippo Bellavia, Sabrina Losa e Massimo Tidu, hanno contestato l’irregolarità della convocazione del consiglio comunale del 29 settembre 2021. I consiglieri, in specifico hanno sottolineato che sono state violate leggi e norme regolamentari.

L’art 22 del Regolamento del Consiglio Comunale prevede che le deliberazioni relative al bilancio di previsione (nella quale rientrano certamente anche quelli relative aggiornamenti del documento programmatico alla variazioni del documento programmatico), previste nell’ordine del giorno, sono votate dal Consiglio Comunale in seduta ORDINARIA, e non straordinaria come invece è stato convocato il consiglio. Non esistono neppure i requisiti sostanziali per considerare l’adunanza convocata come seduta ordinaria, mancando i relativi termini di comparizione.

Una ulteriore violazione viene contestata quella relativa all’art. 27 del Regolamento del Consiglio comunale di Givoletto, che recita:  “Tutte le proposte di deliberazione relative agli argomenti iscritti all’ordine del giorno, completate dai pareri i cui all’art. 49 del T.U. 18 agosto 2000, n. 267e s.m.i., ad esclusione degli atti che costituiscono mero indirizzo, CORREDATE DI TUTTI I DOCUMENTI NECESSARI, SONO DEPOSITATE NELL’UFFICIO DI SEGRETERIA O IN ALTRO UFFICIO INDICATO NELL’AVVISO DI CONVOCAZIONE, ENTRO I TERMINI PRESCRITTI PER IL RECAPITO DEGLI AVVISI DI CONVOCAZIONE AI CONSIGLIERI”. 

Anche se si volesse ritenere regolare la convocazione del Consiglio in seduta straordinaria, il termine di convocazione sarebbe scaduto il giorno 25.9.2021. Entro tale data, pertanto, le proposte di deliberazione e tutti gli atti necessari avrebbero dovuto essere depositati presso l’Ufficio Segreteria del Comune a disposizione dei Consiglieri. 

Senonché, in data 24.9.21, il Consigliere Pignochino, dopo aver ricevuto alle ore 14.25 la convocazione per partecipazione al Consiglio, alle successive ore 15.30 contattava telefonicamente (come richiesto nell’atto di convocazione) l’Ufficio Segreteria per concordare appuntamento per il giorno seguente per la consultazione degli atti fuori dall’orario di ricevimento dell’Ufficio stesso. Non avendo ricevuto risposta, alle successive ore 15.37 inviava comunicazione a mezzo PEC, nella quale chiedeva, stante la brevità del termine di convocazione, avvenuta peraltro alla vigilia di un giorno pre-festivo e festivo, la disponibilità alla fissazione di un appuntamento fuori dall’orario d’ufficio, per il giorno seguente, per la consultazione degli atti. 

La richiesta veniva riscontrata solo in data 27.9.2021 alle ore 11 circa dall’impiegata dell’Ufficio Segreteria, che, telefonicamente, riferiva di aver inviato sin dal 24.9 precedente le proposte di delibera e i relativi atti ai Consiglieri convocati ma che, per un qualche non precisato malfunzionamento della piattaforma SISCOM, la procedura di invio non era stata completata. Inviava pertanto, a titolo di cortesia e per evitare l’accesso agli uffici del Consigliere richiedente, gli atti in questione all’indirizzo PEC della Pignochino solo alle ore 11.55 del 27.9.2021; ben oltre, quindi, il termine previsto dall’art. 27 del Regolamento del Consiglio Comunale. 

Peraltro, la documentazione inviata – ed asseritamente depositata in data 24.9.2021 contestualmente all’invio della convocazione per la partecipazione all’adunanza – non era neppure completa, mancando il parere del revisore dei conti alla quinta variazione di bilancio proposta, che veniva depositato non prima del 27.9.2021, recando il documento quella stessa data; deposito evidentemente effettuato anch’esso fuori dai termini previsti dall’art. 27 del Regolamento del Consiglio Comunale. 

Non venivano inoltre inviati, a corredo delle proposte di delibera (e si presume, quindi, neppure siano stati depositati nei termini della comunicazione della convocazione), la bozza del contratto di acquisizione sul quale il Consiglio è chiamato a deliberare a mente del punto 4) dell’Ordine del Giorno, nonché la bozza del contraendo contratto mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, oggetto delle proposte di delibera di cui al medesimo punto 4) e del precedente punto 2) dell’Ordine del Giorno. 

Cosicché, sotto entrambi i profili appare violato il termine di deposito degli atti previsto dall’art. 27 del Regolamento del Consiglio Comunale.

Alla luce di quanto sopra descritto appare violato anche l’articolo 39, comma 4 del T.U.E.L (Testo Unico Enti Locali), nel senso che il Sindaco non ha assicurato un’adeguata e preventiva informazione sulle questioni sottoposte al consiglio, impedendo di fatto alla minoranza di svolgere il proprio ruolo di critica e osservazione sull’attività amministrativa.

Per queste ragioni i consiglieri hanno abbandonato la seduta, prima che iniziasse ufficialmente il consiglio comunale.

Ancora una volta questa amministrazione si dimostra insensibile alla dialettica democratica, non soltanto violando le norme che regolano il funzionamento del consiglio comunale, ma assumendo un atteggiamento sostanzialmente opaco nella gestione delle questioni (bilancio dell’ente, gestione finanziaria ed assunzione di debiti a lunga scadenza) che hanno pesanti ricadute sui cittadini tutti, pensando, forte dei 1628 voti ottenuti, e di un “riscontro pressoché bulgaro”, di avere un potere assoluto sulla gestione della macchina comunale e di poter ignorare l’esistenza di 4 consiglieri e di quella parte di cittadini che essi rappresentano. Ma la democrazia non funziona così. Come già ribadito da noi altre volte: GIVOLETTO E’ DI TUTTI.

Un pensiero riguardo “Contestata, da Vivere Givoletto, l’irregolarità della convocazione del Consiglio Comunale

  • 30 Settembre 2021 in 22:58
    Permalink

    Ma che problema c’è? Tanto non sapete neanche capire la complessa macchina comunale..quelli laureati sono loro.. ops scusa no è solo lei

    Risposta

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